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“UNITE NELLA DIVERSITÀ”

di Elena Pompei

Il divario salariale tra uomo e donna, gender pay gap, è stato da poco al centro delle discussioni al Parlamento Europeo che si sono tenute lo scorso Otto Marzo, La Giornata Internazionale delle Donne. In particolare i deputati dei vari stati, guidato dalla presidente Von der Leyen, hanno fatto il punto sulla disparità salariale nei Paesi UE. Sconfortanti i dati emersi: il divario retributivo in Europa si attesta intorno al 14% (in un ora, le donne guadagnano il 14% in meno rispetto agli uomini) ed è cambiato solo in minima parte nell’ultimo decennio. Tante le motivazioni: meno ore passate al lavoro, difficoltà di progressione, sovrarappresentazione delle donne in settori a bassa retribuzione (istruzione, assistenza) e non ultimo, il delicato equilibrio tra vita privata e professionale, di cui è ormai anacronistico non tenere conto.
Ne parliamo con l’onorevole Gianna Gancia, europarlamentare, Membri della Commissione per lo Sviluppo.
– Onorevole, abbiamo da poco ricordato la giornata internazionale delle donne, una data importante, un punto di arrivo di molte lotte e rivendicazioni, ma che rischia, a causa della disparità di genere, della violenza e della disuguaglianza, di diventare un simbolo vuoto e retorico se non lo continuiamo a riempire di diritti e obiettivi a breve termine.
<< Dal 1946, quando le donne sono entrate ufficialmente nella scena politica italiana con incarichi istituzionali, molta strada è stata fatta. Sto pensando con grande commozione alle donne che presenziarono ai lavori dell’ Assemblea Costituente, sa quante erano? Appena cinque, ma riuscirono ad introdurre il principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge, sancito dall’ articolo 3. Una pietra miliare nella storia dell civiltà e della cultura italiana. Ma oltre a queste straordinarie donne pioniere, il nostro Paese, ora ferito nella sua dignità e nella sua capacità di produrre a causa di questa odiosa pandemia, rivolgo il mio pensiero e il mio impegno anche alle numerose donne che ottengo successi e traguardi nella sfide di ogni giorno>>.
– La categoria lavorativa femminile è stata la più colpita dalla crisi, tanto che si parla di shecession, ma in realtà il divario professionale e salariale è sempre esistito ; tuttavia questo sarà questo l’anno zero della rinascita e delle riforme politiche volte proprio a contrastare e ad abolire Le disparità?
<<Le direttive europee in materia di parità di genere sono chiare e devono essere largamente condivise da tutti gli stati dell’Unione. Le parole della Presidente Von Der Leyen ci guidano come un faro e si orientano su tre concetti chiave : formazione, vigilanza e trasparenza. Le donne devono sapere chiaramente se il loro datore di lavoro le sta retribuendo adeguatamente e se il loro lavoro è compatibile anche con gli impegni familiare. Non dimentichiamo mai che le donne spesso si accollano il doppio onere della professione e della cura della famiglia e non parlo solo di figli ma anche di altri familiare a carico>>
– E l’Italia segue l’Europa in questo percorso?
<< Dagli albori della Costituzione, la Repubblica Italiana è tenuta a rispettare questi diritti come sancito dall’ articolo 37 della Costituzione, che riporta tra l altro che” le condizioni di lavoro delle donne devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione”. Molto ancora deve essere fatto per l inclusione lavorativa>>.
– Parliamo di futuro. NEXT GENARATION EU, anche chiamato Recovery Found. Una risorsa per pochi o per tutti?
<< Nel Recovery Plan le misure a favore di turismo e cultura, per esempio, solo state aumentate, passando dai 3 miliardi della prima bozza, agli 8 del documento definitivo. Perché parlo di turismo e cultura? Perché rafforzando questi settori, trainanti nel nostro paese, si darà spazio a progetti e interventi atti a valorizzare in particolar modo la dimensione femminile e giovanile,attraverso attività locali e nazionali di formazione specialistica turistica archeologica e di restauro. È decisivo che l ‘Italia, come già fatto da altri paesi europei come Francia e Germania, chiarisca quale percentuale di questa somma sarà destinata alla cultura e alle imprese che vi ruotano attorno.
Un turismo sostenibile, ci fa notare l Europa, deve ripartire da trasporti economicamente accessibili, migliori collegamenti, una gestione intelligente dei flussi turistici e una sensibilizzazione alla varietà e alla diversità dei valori culturali europei>>. – – Se oggi dovesse dare dei consigli a una giovane donna o a una ragazza per prepararsi al meglio per il complicato mondo del lavoro, cosa direbbe?
<< Il futuro oggi non deve far paura, anzi venir fuori da questa crisi mondiale è una sfida avvincente ed emozionante. Le consiglierei certamente di specializzarsi e dotarsi di una buona cultura digitale per affrontare le sfide di questa” economia 4.0″ e non commettere gli stessi errori del passato, dando per scontato che alcuni ambiti del sapere siano relegati solo al mondo maschile ; poi direi che è anche necessario sentirsi cittadine europee, ampliare i propri confini ed orizzonti mentali, ricominciare a viaggiare in sicurezza, appena ce ne sarà la possibilità e infine di preservare, nell’uguaglianza e nella legalità, la sua diversità.>>